FASHION HISTORY: L'ABITO IN MAGLIA MISSONI.

Nel 1962 Ottavio e sua moglie Rosita Jelmini (la cui famiglia possiede una fabbrica di scialli e tessuti ricamati a Golasecca) incominciano ad utilizzare la macchina da cucito Rachel, nata per la lavorazione degli scialli, per la creazione di vestiti che risultano colorati e leggeri. Questa innovazione decreta il successo commerciale della linea. Anna Piaggi, la famosa giornalista di moda con indiscusse doti di talent-scout, nota le creazioni di Ottavio e Rosita Missoni. Le seguirà con crescente interesse, stagione dopo stagione. Nell' Aprile del '69 Ottavio e Rosita presentano con successo a Firenze una collezione che definisce una nuova interpretazione grafica dell'abito femminile e maschile. Si tratta del nuovo stile che gli americani avrebbero poi battezzato "put together". Nel 1971 Ottavio presenta a Cortina una collezione con i famosi "patchwork" e i giornali incominciano a paragonare le sue composizioni cromatiche alle opere di arte contemporanea.
La maison MISSONI, è passata alla storia per aver trasformato la maglieria in una vera e propria forma d’arte: scostandosi dal look spaziale degli anni ’60. Lanciarono abiti multi-color con fantasie su maglia, con tagli semplici e comodi da indossare che successivamente portarono alla nascita di quello stile che Anna Piaggi definì “haute bohème”.


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