Feud: Olivia De Havilland e Joan Fontaine Part1.

Entrambe molto belle, molto talentuose, molto competitive e longeve. Hanno litigato per tutta la vita, come il più classico clichè da sorelle. In lotta per accaparrarsi i ruoli migliori, per contendersi qualche fidanzato o qualche contratto ad Hollywood e addirittura, l'Oscar. Tra le faide piu' antiche vi è quella delle sorelle Olivia De Havilland e Joan Fontaine (quest'ultima aveva un nome d'arte).
Il 1° luglio 1916 nasce Olivia Mary, mentre il 22 ottobre del 1917 Joan de Beauvoir entrambe, a Tokyo. Dopo aver trascorso gran parte dell'infanzia in Giappone, le due, rientrano in America insieme alla madre, che reduce dal divorzio con il loro padre, sposa un'altro uomo: George Milan Fontaine.  Egli, si rivelerà un patrigno molto severo, ordinato fino all’estremo (è a lui che Joan deve il suo essere super organizzata, ne è un esempio il complicatissimo registro nel quale ha conservato i nomi di tutti gli ospiti mai stati a casa sua, con addirittura il menu che era stato servito in modo che nessuno mangiasse due volte la stessa cosa). Fontaine educa le bambine secondo una rigida disciplina simil-militare, Olivia lo chiama Il duca di ferro e persino la loro camera non ha elementi da bambine ma era spoglia e color kaki. 
Le sue punizioni spaziano dal far bere olio di fegato di merluzzo ai colpi sugli stinchi con grucce di legno (un giorno Olivia arriva a scuola piena di lividi e la preside invia un richiamo al patrigno invitandolo a smettere, cosa che però non accade). Fin da bambine Olivia e Joan dimostrano di avere un pessimo rapporto, fatto di dispetti e ripicche, litigando per l’affetto materno, per gli abiti, i ragazzi, insomma qualunque cosa.

La salute di Joan è molto precaria al punto che trascorre la maggior parte delle giornate a letto a causa della debolezza datale dall'anemia ed è così scoordinata da non poter neanche giocare a patty cake (il gioco che fanno i bambini battendosi le mani). Il patrigno le consiglia di far pratica cercando di catturare le mosche che si appoggiavano al vetro delle finestra e questo le permette di migliorare la sua coordinazione, anche se deve scontrarsi con la perfezione di Olivia, una bella bambina in salute che attira tutte le attenzioni dei genitori. La Fontaine ricorda che la frase con cui la sorella la schernisce di continuo è "Io posso ma Joan no".
A sei anni Olivia impara a leggere, e in più di un’occasione, quando rimane sola con la sorella, legge ad alta voce e con enfasi il passo della Crocifissione nella Bibbia, terrorizzando Joan fino a farla urlare di paura. All'età di 9 anni Joan matura l'idea di uccidere la sorella al punto di elaborare un piano hitchcockiano (come rivelerà nella sua autobiografia): durante uno degli scontri con Olivia si sarebbe lasciata colpire in silenzio e al terzo colpo avrebbe reagito attaccandola in mezzo agli occhi. Questo piano non avrebbe avuto solo il vantaggio di togliere di mezzo Olivia una volta per tutte ma in previsione di un eventuale processo Joan avrebbe potuto sostenere di aver agito per legittima difesa. Sfortunatamente per Joan, Olivia non arrivò mai a colpirla con più di un colpo e la sorella minore pertanto decide di fare la martire.
Addirittura, verso i 15 anni,  mentre sono in piscina Olivia spinge Joan per terra a bordo piscina e cadendole sopra le rompe la clavicola. Crescendo, arriva anche la competizione scolastica. Olivia vince un concorso di scrittura dal titolo ''Il mio testamento'' (che viene pubblicato sul giornale della scuola) nel quale dice ''Lascio a mia sorella la capacità di attrarre i ragazzi e i loro cuori, cosa che adesso non sa fare''. Mentre Olivia trascorre le sue giornate dividendosi tra la scuola, il gruppo di teatro e il corteggiamento da parte dei giovanotti, Joan parla con i vicini delle sue terapie e passa il tempo chiusa nella sua camera.
Nel '33 quando Joan ha 15 anni decide di tornare in Giappone a vivere insieme al padre e la matrigna, anche se vi rimane per poco più di un anno. Rientrata in America, le si presenta l'occasione per scalzare la sorella, infatti una compagnia teatrale della sua città la sceglie per interpretare la protagonista in Alice in wonderland ma per un crudele scherzo del destino si ammala ed è proprio la sorella 17enne Olivia ad ottenere la parte. Inizia così a collaborare con la Compagnia Teatrale di Saratoga.
Durante l’Estate del 1934, quando Olivia a teatro sta recitando la parte di Puck in Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, a notarla è il regista austriaco Max Reinhardt che realizzerà la stessa opera per la Premiere dell’Hollywood Bowl, che le offrirà il ruolo della sostituta per la parte di Hermia (interpretata da Gloria Stuart, futura anziana Rose di Titanic). Una settimana prima dello spettacolo la Stuart abbandona la compagnia facendo debuttare come protagonista la 18enne Olivia che viene scelta anche per il tour delle 4 settimane successive. Quando Reinhardt riceve mandato dalla Warner Bros di realizzare la versione  filmica dell’opera sceglie i protagonisti: Dick Powell, James Cagney, Mickey Rooney e propone a Olivia di mantenere la sua parte. Olivia accetta e firma un contratto di 7 anni con lo Studio.  Dopo questo film inizia a fare coppia con Errol Flynn in una serie di film del genere cappa e spada, ben 8, tra cui La leggenda di Robin Hood di Michael Curtiz nel 1938 che la fa diventare un’attrice richiesta sul mercato. Olivia interpreta Hermia in Sogno di una notte di
Olivia De Havilland nel film Una notte di mezza estate.
mezza estate e nel frattempo Joan fa da autista a Olivia che non sa guidare, e quando la accompagna allo Studio della Warner Bros un agente le si avvicina e le propone di diventare un’attrice del cinema.
La madre, appresa la notizia, le vieta assolutamente di entrare a far parte di quello che è lo ''Studio di Olivia'', e che se vuole tentare quella strada lo deve fare da un’altra parte e con un nome diverso, portando ad esempio il caso di Loretta Young diventata più famosa della sorella maggiore Sally Blane. Joan così deve trovarsi un nome d’arte, e il primo che sceglie è Joan Burfield (prendendo ispirazione da Burfield Street una via di Hollywood), ed è con questo nome che debutta nel film No more ladies nel 1935. Non convinta però decide di cambiarlo con Joan St. John, ma una sera al nightclub Trocadero, una veggente le legge la mano e le dice che se vuole avere successo deve scegliere un nome che termina con la E, così le viene in mente il cognome del patrigno, Fontaine. Trovato un agente, Joan firma un contratto per due film con la Major RKO.
Joan Fontaine

A Hollywood avevano anche diviso per breve tempo una stanza, ma poi avevano preso strade diverse, soprattutto Olivia, già al successo grazie a un film con Erroll Flynn, Capitan Blood. Lo stesso Flynn causò un primo motivo di discussione tra le due. Joan lo detestava, aveva capito che tipo era e visto che la sorella invece lo metteva su un piedistallo, denigrava anche lei.

Continued...

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