Feud: Bette Davis & Joan Crawford Part1.

Oggi voglio toccare un argomento molto scottante: le Faide.
Nel mondo dello spettacolo la rivalità è alta tanto quanto l'inquinamento dell'aria ma, una delle prime faide ebbe inizio negli anni d'oro del cinema e vide come protagoniste Bette Davis e Joan Crawford, rispettivamente al 2° e 10° posto delle più grandi Star del Cinema secondo la classifica dell'American Film Institute. Ma partiamo, scoprendo chi fossero singolarmente queste due ICONE del cinema.
Bette, il cui nome vero è Ruth ma la madre la chiama così dopo aver letto il romanzo di Balzac La cugina Bette, ha fin da giovane la passione per la recitazione e infatti negli anni '20, dopo aver studiato danza per un breve periodo seguita da Martha Graham, si iscrive alla Cushing Academy (che riesce a permettersi lavorando come cameriera e posando nuda per una scultrice), e qui conosce tra le sue compagne di corso Katharine Hepburn e Lucille Ball. In questo periodo debutta anche a teatro dove si distingue per la propria bravura. Il vero esordio arrivò con Broken Dishes a Brodway.  Nonostante nel 1930 avesse vinto il premio come ''miglior attrice giovane dell'anno'' il produttore hollywoodiano Samuel Goldwyn si rifiutò categoricamente di scritturarla, considerandola ''troppo brutta'' per via della sua corpuratura esile e un viso da bambina con occhi sporgenti e guance tonde. Secondo delle voci di corridoio Goldwyn disse: "Chi mi ha fatto una cosa simile? Chi ha voluto farmi perdere tempo per quella? Dove avete trovatro quell'orribile creatura. E' bravina ma assolutamente impresentabile". L'anno seguente però viene scelta dallo Studio della Universal per il film The Bad Sister, dove conosce Humphrey Bogart anche lui nel cast. Dopo poco però viene presa dalla Warner Bros che la mette sotto contratto per sette anni da Jack Warner che le disse: ''Hai il fascino di Stanlio e Ollio messi assieme, ma ti prendo per il tuo talento''. Fin da subito riesce a distinguersi interpretando ruoli di donne forti e indipendenti: nel '35 viene ceduta in prestito alla RKO per il film Schiavo d'amore che le fa vincere il suo primo Oscar. Sul set conosce il collega Franchot Tone del quale si innamora: lui però le preferisce Joan Crawford che sposa di lì a poco. Per una sorta di ripicca, nel 1938 l'attrice si fece costruire una parte su misura, quella di una testarda donna del Sud, nel sontuoso film in costume Figlia del vento, diretto da William Wyler, facendosi addirittura modellare un vistoso abito di colore rosso, stretto in vita e molto scollato, che la rese quanto mai seducente. Figlia del vento ottenne un grande successo, e per la sua interpretazione Bette Davis ricevette il suo secondo Oscar. Dopo una serie di film di grande successo, due diretti da Wyler (Piccole Volpi e Ombre Malesi) in seguito all'ennesima lite con Jack Warner nel 1948 decide di terminare il suo contratto ma trova chiuse le porte degli altri Studios solidali con Warner. Alla fine viene presa dalla 20 Century Fox che la mette come protagonista di Eva contro Eva nel 1950. Nel decennio seguente recita in pochi film ma comunque molto noti: La diva del '52, Il favorito della Grande Regina dove interpreta la sovrana d'Inghilterra Elisabetta I, ed Angeli con la pistola di Frank Capra. Nel 1961 gioca la carta della provocazione e fa pubblicare un annuncio a pagamento su un giornale nella sezione delle richieste di lavoro: ''Madre di tre figli, 10, 11 e 15 anni, divorziata, americana, trent’anni di esperienza come attrice di cinema, ancora in grado di muoversi e più affidabile di quanto si racconti, desidera impiego anche stabile a Hollywood. Ha già avuto Broadway. Referenze a richiesta. Bette Davis''.
Lucille Fay LeSueur (vero nome di Joan Crawford) fin da piccola ha la passione per il teatro e per la danza, anche se a causa di un incidente che le danneggia i tendini deve rinunciare al sogno di diventare una ballerina classica. Tuttavia continua a studiare danza diventando campionessa di Charleston e viene notata da un agente teatrale che la porta a Broadway dove diventa ballerina di fila in una rivista; qui cattura l'attenzione di un talent scout della MGM che le fa fare un provino e la mette subito sotto contratto ed è in questo momento che cambia il suo nome in Joan Crawford. Svolse alcuni ruoli minori negli anni '20 ma, il vero grande successo per la Crawford arrivò nel 1932 grazie alla sensuale e spregiudicata interpretazione della giovane dattilografa in Grand Hotel di Edmund Goulding, film vincitore di un premio Oscar, accanto a Greta Garbo e John Barrymore. L'attrice impose così un nuovo modello di donna, dolce e femminile, ma anche indipendente e sfacciata, in una fortunata serie di commedie e melodrammi successivi, spesso al fianco del divo Clark Gable. Così, la Crawford divenne nel giro di poco tempo la seconda stella della MGM dopo la Garbo. Dopo una serie di film di successo viene sempre meno considerata dallo Studio a causa della sua età, così nel '43 migra alla Warner Bros e  nel 1945 è protagonista del film Il romanzo di Mildred che le fa vincere l'Oscar. In occasione della cerimonia degli Oscar del 1946 emerge il lato ambizioso della Crawford: l'attrice è candidata come Migliore Attrice per il film Mildred Pierce, ma teme le attrici con cui contende il titolo tra cui Greer Garson e Ingrid Bergman (che aveva vinto l'anno prima per il film Angoscia). Così pensa di disertare la cerimonia dicendo di avere
l'influenza,  una grave polmonite e ascolta la trasmissione in diretta sulla radio. Quando apprende di aver vinto chiama immediatamente il suo make up artist e il parrucchiere, così i fotografi possono immortalarla in camicia da notte sul suo letto mentre stringe la sua statuetta. Seguono una serie di film in cui si impone come diva glamour e capace di interpretazioni intense, come in L'amante immortale con Henry Fonda e So che mi ucciderai, anche se non raggiungerà mai il livello della Davis.

Rivali da sempre, nel 1961 quando entrambe stanno affrontando la fase discendente della propria carriera e il regista Robert Aldrich riesce a fatica a ottenere il permesso da parte della Warner Bros di realizzare un film con Bette Davis e Joan Crawford Che fine ha fatto Baby Jane?.

Nel corso degli anni, la Davis non era mai stata tanto gentile nelle sue affermazioni, infatti, tra gli anni '30 - '40 si diceva che la Crawford avesse avuto innumerevoli relazioni con registi e star di entrambi i sessi al solo scopo di fare carriera e proprio Bette aveva riassunto il suo atteggiamento con queste parole: ''È andata a letto con tutti gli attori della Metro-Goldwyn-Mayer eccetto che con la cagnetta Lassie''. Prima che la Davis accettasse la parte in Che fine ha fatto Baby Jean? chiamò il regista e le disse: ''Voglio farle una domanda, se mi risponde sinceramente, farò il film. E' andato a letto con Joan Crawford?'' dopo qualche istante lui rispose: ''No. Però, non perché miss Crawford non ci abbia provato!'' ''Tralasciamo la seconda domanda'' rispose la Davis. Alla fine, entrambe accettarono di lavorare insieme perché diciamocela tutta, le due Dive non vedevano l'ora di tornare sul grande schermo data la scarsa popolarità degli ultimi anni. Che fine ha fatto Baby Jane?: si tratta di un thriller dai toni cupi e macabri basato sull'omonimo romanzo di Henry Farrell che racconta la storia di Jane (la Davis) ex bambina prodigio e di sua sorella minore Blanche (la Crawford) che invece ha raggiunto il successo come attrice in età adulta suscitando la gelosia della sorella. Un giorno accade un misterioso incidente che riduce Blanche in una sedia a rotelle. 

Così arrivò il momento di tornare sul set e non solo per recitare si, perché durante le riprese, le due non furono per niente tranquille e vi furono tanti dispetti! Per la scena in cui Jane picchia Blanche, infatti, la Crawford era preoccupata che la Davis le potesse fare male per davvero così chiese di essere sostituita dalla controfigura. In una scena molto ravvicinata doveva però esserci lei e quando iniziarono a girare la Davis colpì alla testa la Crawford che urlò immediatamente e così smisero di registrare. Bette disse per nulla dispiaciuta "L'ho appena toccata", ma in realtà la ferita necessitò di alcuni punti. La settimana seguente la Crawford ebbe la sua vendetta. Nella scena in cui Jane deve trascinare Blanche fuori dal letto e per tutta la stanza, la Crawford sapeva che la Davis soffriva di un terribile mal di schiena, così si rese il più pesante possibile. Il regista Aldrich disse "Esiste un modo per facilitare l'attore che ti deve portare, ma la Crawford ha voluto che la Davis soffrisse".
Pare addirittura che indossò una cintura con dei pesi. La cosa certa è che fece ripetere la scena parecchie volte perchè mentre giravano la Crawford si metteva a tossire e dovevano smettere di girare. Durante le riprese la rivalità si manifesta anche sul fronte pubblicitario, infatti Joan, che è la vedova del presidente della Pepsi Cola, non si limita a posare per un servizio fotografico ma riempie il set di bottigliette. Per tutta risposta Bette posa per delle foto pubblicitarie per la Coca Cola.
Il produttore di Baby Jane, William Frye in un'intervista del 2000 per Vanity Fair racconta un aneddoto che accadde tra la Davis e quella che lei chiamava La Belle Crawford. Bette durante la lavorazione riceve tutti i giorni una rosa così chiede a Frye: "Sei tu a mandarmi una rosa ogni giorno?" e alla sua risposta negativa lei dice "Bè, qualcuno mi sta mandando una dannata rosa al giorno in uno schifosissimo vaso, e mi sta facendo impazzire. Se si vuole mandare rose, per l'amor del cielo, che se ne mandino dozzine, se non di più". L'attrice alla fine scoprì che era la Crawford a mandargliele e si arrabbiò moltissimo. Sempre durante la lavorazione, Bette pubblica la propria autobiografia dal titolo "The Lonely Life" e la Crawford ne chiede una copia autografata. La Davis ha una piccola crisi, così chiede consiglio all'amico Frye: questi le dice di dargliela, ma lei non sa cosa scriverle. "E' sicuro come la morte che non posso iniziare con Cara Joan...". Qualche giorno più tardi la Davis dice a Frye "Ho autografato una copia del libro per la Belle Crawford. Le ho scritto, Joan grazie per aver voluto il mio autografo. Bette".

Continued...

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