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Il lavoro nobilita l'uomo dicono...
Il lavoro dovrebbe essere quell'azione quotidiana che permette ad una persona di sentirsi utile, di guadagnare onestamente il proprio stipendio e di avere il lavoro che merita dopo aver investito anni della sua vita a studiare per avercelo.
In teoria, dovrebbe essere così ma, in pratica, raramente è così!
In Italia, la meritocrazia, le lauree e l'impegno non sempre vengono premiate.
Si premiano i raccomandati, le persone che scendono a compromessi (la maggior parte delle volte sessuali) e gli incompetenti.
Milioni di ragazzi studiano nei vari indirizzi utili poi a poterli concedere una sicurezza lavorativa ma, alla fine, molti di loro, meno baciati dalla fortuna, sono costretti a svolgere altri lavori.
Per carità, una persona deve sempre essere in grado di rimboccarsi le maniche e svolgere un lavoro che le permetta quanto meno di guadagnarsi da vivere ma non è sempre così facile; se una persona ha studiato per diventare un chirurgo, difficilmente, nell'attesa, riuscirà ad imbattersi nei lavori di idraulica per esempio. Dovrebbero esserci più possibilità per tutti e soprattutto, meno stronzate!
In 9 colloqui su 10 viene richiesta la conoscenza dell'inglese perché all'interno del loro staff tutti devono saper comunicare con clienti stranieri ma, perché poi, 27 dipendenti su 30 sanno dire a malapena ''Welcome''?
Propongono stage, contratti a progetto e fregature varie e molti giovani devono accontentarsi anche se in realtà sanno benissimo di essere sfruttati. Andiamo, è davvero necessario proporre degli stage di 40h settimanali a 400euro soltanto per imparare a piegare maglioni sintetici da Benetton? Serve davvero uno stage per lavorare in ufficio stile, in un'azienda farmaceutica, o in un bistrot francese? Cazzate! Pur di non pagare i giovani e nuovi dipendenti offrono stage per far svolgere lavori che gli altri dipendenti svolgono al triplo della retribuzione di uno stage. Camerieri e commessi che svolgono turni massacranti in un mese guadagnano quello che un'inutile politico, conduttore, f.blogger o modella guadagnano in due ore!
La verità è che in Italia il talento non conta mai se non conosci qualcuno che ti aiuti ad espanderlo ed ecco perché la maggior parte dei giovani talenti scappa e in Italia restano soltanto quelli che vanno avanti grazie alle conoscenze, alle doti subdole, all'inglese maccheronico, al linguaggio kitch della moda, ai parenti famosi, alle botte di culo (entrambi i sensi).
Tutti meritano un lavoro, tutti meritano di sentirsi appagati e di poter svolgere il lavoro che desiderano!


Michael Macrì

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